È allarme mais in Italia. Il calo delle superfici coltivate, scese al minimo storico di 564 mila ettari, e il negativo andamento climatico hanno infatti ridotto la produzione nazionale 2022 a quattro milioni e 700 mila tonnellate, la stessa del 1972.
Il mais paga dazio
A evidenziare la problematica sono i dati Istat recentemente pubblicati che mostrano come i rendimenti unitari siano crollati del 23 per cento rispetto all’anno precedente, con cali di resa che hanno toccato punte del 32 per cento in Veneto e del 25 per cento in Lombardia, due delle maggiori regioni maidicole del Belpaese.
Allarme mais, andamento negativo anche in Ue
L’andamento negativo non ha peraltro risparmiato l’Unione europea che lo scorso anno ha fatto segnare una contrazione dei raccolti nell’ordine dei 21 milioni di tonnellate, arretrando in termini percentuali del 29 per cento su base annua. A peggiorare ulteriormente la situazione, segnala sempre Istat, sarà il taglio degli aiuti diretti previsto dalle nuove regole della Pac, con l’importo del contributo destinato a dimezzarsi dai 360 euro l’ettaro riconosciuti fino al 2022 ai 180 euro l’ettaro che presumibilmente porteranno a un ulteriore calo delle superfici coltivate e, di conseguenza, a un’aggiuntiva riduzione dei raccolti di mais.
Leggi anche: Carne sintetica e propaganda
Titolo: Allarme mais in Italia